Cgil: basta rinvii, Senato approvi legge su aziende e beni confiscati

PhD in sociologia, presidente della coop. In Migrazione e di Tempi Moderni a.p.s.. Si occupa di studi e ricerche sui servizi sociali, sulle migrazioni e sulla criminalità organizzata.
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18 luglio 2016

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"Basta rinvii, occorre chiudere il percorso parlamentare della legge di iniziativa popolare sulle aziende sequestrate e confiscate alle mafie". Così la segretaria confederale della Cgil Gianna Fracassi da Santo Stefano di Camastra, nel parco dei Nebrodi, dove si riunisce oggi il coordinamento legalità della Cgil nazionale. "Assistiamo da oltre un mese a continui rinvii del termine per la presentazione degli emendamenti in Commissione giustizia del Senato alla legge di modifica del Testo unico antimafia - spiega Fracassi - e non comprendiamo le ragioni di questa lentezza. O forse comprendiamo che attorno al tema delle aziende e dei beni ci sono resistenze o pressioni di lobby dell'ultimo minuto".

"Ricordiamo a tutti - prosegue la dirigente sindacale - che la proposta di legge, il ddl n. 2134, nasce da un'iniziativa popolare ed è urgente terminare rapidamente il percorso parlamentare per quelle aziende che stanno faticosamente tentando di emergere alla legalità e per i tanti lavoratori che rischiano oggi il loro posto di lavoro". "Lo diciamo dal parco dei Nebrodi - ricorda - per non dimenticare che in tanti territori del nostro Paese il peso della violenza mafiosa e degli interessi economici illegali sono ancora una minaccia concreta e tangibile, come testimonia l'attentato di qualche settimana fa al presidente del parco".

"Ci appelliamo quindi al Presidente del Senato Grasso e a tutte le forze politiche affinché chiudano rapidamente il percorso parlamentare di questa legge", conclude Fracassi.

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