La raccolta dei rifugiati. Trasparenza di filiera e responsabilità sociale delle aziende

PhD in sociologia, presidente della coop. In Migrazione e di Tempi Moderni a.p.s.. Si occupa di studi e ricerche sui servizi sociali, sulle migrazioni e sulla criminalità organizzata.
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18 luglio 2016

Un viaggio per indagare le cause del caporalato nell’anno che ha fatto registrare oltre dieci morti nei campi e centinaia di migliaia di braccianti, stranieri e italiani, sfruttati per la raccolta dell’ortofrutta. Lavoro schiavile che passa anche per l’utilizzo di migranti richiedenti asilo, come quelli del Cara di Mineo.

#FilieraSporca interroga e fornisce le risposte dei grandi attori della filiera agroalimentare, denuncia la mancata trasparenza della Gdo e il ruolo distorto delle Organizzazioni dei produttori che agiscono come moderni feudatari, dimostra come il costo delle arance riduce in povertà i piccoli produttori e lascia marcire il Made in Italy.

Scarica il rapporto 2016 in PDF

Il rapporto è curato da Sara Farolfi. Supervisione di Fabio Ciconte. Collaborazione di Antonello Mangano e Lorenzo Misuraca. Le fotografie di Mineo sono di Sara Farolfi. Con il contributo di Open Society Foundations e di Lush Italia.

Il sito web è curato da Antonello Mangano

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