Convegno "Per una idea di Europa - il concetto di cittadinanza alla prova dell'intercultura”

PhD in sociologia, presidente della coop. In Migrazione e di Tempi Moderni a.p.s.. Si occupa di studi e ricerche sui servizi sociali, sulle migrazioni e sulla criminalità organizzata.
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19 giugno 2017

Mercoledì 21 giugno, alle ore 17.00, si svolgerà, presso la sede della Lega Italiana dei diritti dell'uomo (Roma in piazza dell'Ara Coeli, 12), il convegno dal titolo "Per una idea di Europa - il concetto di cittadinanza alla prova dell'intercultura" che vedrà l'intervento di alcuni intellettuali che dibatteranno su un tema quanto mai attuale, quello dell'integrazione europea. Parteciperà il sociologo Franco Ferrarotti, che presenterà il suo libro "L'Europa al bivio" (Solfanelli, 2013).

Insieme a Franco Ferrarotti, è previsto l'intervento di Cosmo Sallustio Salvemini, che parlerà del modello della democrazia ateniese come importante esperienza storica di riferimento, e dell'ambasciatore della Repubblica croata in Italia, Damir Grubisa, che affronterà l'argomento della cittadinanza europea in relazione al suo allargamento ad Est.

Ci sarà un saluto iniziale del presidente della Lidu, Antonio Stango, e della Federazione Unitaria Italiana Scrittori, Natale Antonio Rossi. Sono previsti gli interventi di Svjetlana Lipanovic, vice-presidente dell'associazione italo-croata di Roma, di Anna Rossi che parlerà dell'importanza del dialogo e di Mario Sammarone, che parlerà delle radici d'Europa nell'esperienza policentrica delle poleis greche fino ad arrivare all'attuale "patriottismo costituzionale" teorizzato da Jurgen Habermas. Ci saranno infine letture del Manifesto per una inter-cultura a cura di Michele Bianchi e Stefano Valente.

Scrivono i curatori del Convegno Michele Bianchi, Svjetlana Lipanovic e Mario Sammarone: "L'Europa è a un bivio. Le dinamiche globali sembrano avere innestato reazioni patologiche, circoli viziosi. Si autogenerano sempre nuove sindromi identitarie, e vengono fabbricate sotto i nostri occhi nuove barriere di esclusione sempre più sottili ed efficaci. Le malattie dell'identità nascono quando il livello di rivendicazione supera una certa soglia da cui, senza un intervento esterno, non si torna indietro. Perché l'identità più più rivendica, più grida, più si indebolisce, più si isola. E' il paradosso dell'identità europea - l'Europa una e molteplice. L'identità della cittadinanza presente all'interno di una grande area che non ha mai avuto confini davvero certi. L'Europa è a se stessa già crisi, crisi che pure si contiene sempre e si mantiene. "L'arcipelago" di terre e di pensieri che chiamiamo Europa è questo coabitare, questo vivere insieme e questo fare esperienza delle varie anime da cui è formata".

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