Magistratura Democratica Emilia Romagna e i minori stranieri non accompagnati col decreto sicurezza

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17 dicembre 2018
Riceviamo e pubblichiamo questa riflessione di Magistratura Democratica – Emilia Romagna che diffondiamo mediante i nostri canali. Esprimiamo una grande preoccupazione per il futuro dei minori stranieri non accompagnati che, dopo la conversione in legge del c.d. “decreto sicurezza”, rischiano di trovarsi letteralmente in mezzo ad una strada, perdendo sia una sistemazione abitativa, che il precedente sistema degli SPRAR garantiva, sia prospettive di inserimento, in molti casi avviate positivamente, ivi compreso il reperimento di tutori volontari, posto che l’eliminazione della protezione umanitaria nella maggior parte dei casi rischia di creare un vuoto di tutela giuridica degli interessati. Sul punto l’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza (AIGA), nella persona della Garante Filomena Albano, ha richiamato la convenzione di New York sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza che riconosce pari opportunità ai minorenni a prescindere da ogni considerazione e quindi dall’origine nazionale. A Bologna e in tutta la Regione Emilia Romagna lo sconcerto è maggiore se pensiamo che esistono, a partire dalle disposizioni della legge 47/2017 sui minori stranieri non accompagnati, tutte le possibilità, anche in termini di risorse, per un inserimento vantaggioso per tutte queste persone nel tessuto sociale. Chiediamo di istituire un tavolo per la sicurezza (giuridica, sociale e umana) con la presenza di tutti i soggetti, istituzionali e privati, che possono contribuire ad affrontare questo particolare momento per realizzare le condizioni favorevoli per trovare una sistemazione abitativa e il superamento della situazione di clandestinità nella quale i minori, appena compiuta la maggiore età, potrebbero altrimenti cadere, posto che in ogni caso non ci sono le condizioni per i loro rimpatri. Sicurezza per i giovani non accompagnati, per avere una casa e una prospettiva positiva di inserimento, e sicurezza per i bolognesi e per tutti i cittadini che dimorano nella nostra Regione per non vedere centinaia di giovani buttati sulla strada, nel migliore dei casi costretti ad un lavoro nero ed umiliante, o rischi ancora peggiori, per poter sopravvivere.

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