21 ottobre 2019, in piazza della Libertà a Latina coi braccianti sfruttati per chiedere giustizia e libertà

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20 ottobre 2019
Lunedì 21 ottobre alle ore 16.00 saremo in piazza della Libertà a Latina per scioperare e manifestare, ancora una volta, coi braccianti indiani e italiani contro le violenze, lo sfruttamento e il caporalato nell’Agro Pontino e ovunque in Italia. Una iniziativa organizzata dalla Comunità Indiana del Lazio insieme e per la prima volta ai tre sindacati confederali, ossia Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil. A distanza di tre anni dallo sciopero del 18 aprile del 2016 ci ritroveremo in piazza per chiedere l’applicazione integrale della legge 199/16, maggiori e più qualificati servizi sociali di sostegno, protezione e riqualificazione nei riguardi di coloro che vengono sfruttati e a volte ridotti in schiavitù, riqualificazione e accompagnamento avanzato nei confronti di tutti coloro che vivono condizioni di sfruttamento e di grave sfruttamento e che denunciano i loro padroni e caporali, controlli più diffusi e avanzati, anche mediante l’uso di nuove tecnologie, il sostegno economico e politico alle imprese di qualità che producono senza sfruttare, la bonifica della grande distribuzione organizzata da ogni privilegio, stortura e furbizia che strozza produttori e contadini, controllo su vasta scala e quotidiano su tutti i fitofarmaci usati in agricoltura nell’interesse dei lavoratori e delle lavoratrici, dell’ambiente, degli imprenditori onesti e delle loro famiglie, dei cittadini che abitano intorno ai luoghi infestati da questi prodotti tossici e spesso cancerogeni e dei consumatori europei, un contrasto preventivo e repressivo nei riguardi di caporali, padrini e padroni di ogni genere e nazionalità. Con le agromafie non si convive. Le agromafie e ogni forma di criminalità sono un cancro che germina nella democrazia corrodendola e piegandola agli interessi di boss di ogni genere e nazionalità. Costruiamo insieme un altro sistema agricolo in cui ad ognuno venga dato secondo diritto e lavoro e da ognuno si prenda secondo lavoro e legge. Non è impossibile.

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