Scaricabile on line il volume “Tortura e migrazioni”, univ. Cà Foscari, con saggio di Omizzolo sulle torture nelle carceri libiche

PhD in sociologia, presidente della coop. In Migrazione e di Tempi Moderni a.p.s.. Si occupa di studi e ricerche sui servizi sociali, sulle migrazioni e sulla criminalità organizzata.
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10 dicembre 2019
E’ on line il volume "Tortura e migrazioni. Torture and migration”, a cura del prof. Fabio Perocco dell’Università Cà Foscari di Venezia. Il libro è scaricare gratuitamente come anche ogni suo singolo saggio cliccando sul link qui sotto:
https://edizionicafoscari.unive.it/it/edizioni4/collane/sapere-leuropa-sapere-deuropa/
Il testo è pubblicato all'interno della collana “Sapere l’Europa. Sapere d’Europa”, edizioni Cà Foscari.
Tra gli autori anche il presidente di Tempi Moderni, Marco Omizzolo, ricercatore Eurispes e responsabile scientifico di In Migrazione, con un saggio dal titolo:
"Libia: dalle torture dei profughi nelle carceri libiche alla loro criminalizzazione in Europa”, anch’esso scaricabile gratuitamente.
Abstract:
Forma estrema di rapporto sociale di sottomissione, la tortura è ancora diffusa ovunque e ciò si deve anche ‘a molteplici processi tipici dell’era neo-liberista, a partire dalle politiche di blindatura securitaria della società. Il volume indaga il fenomeno della tortura nei confronti degli immigrati focalizzandosi sulla situazione in diversi paesi, sugli aspetti relativi alla salute, e mettendone in luce il legame con il peggioramento delle condizioni della migrazione e la guerra agli immigrati.
Breve introduzione del prof. Perocco:
Un rapporto sociale di sottomissione
Nonostante le conquiste compiute dall’umanità nel corso del tempo, la tortura è ancora un fenomeno diffuso in tutto il mondo e un fatto di grande attualità. È, come il razzismo, più viva che mai, non è un ferrovecchio che riguarda il passato. È, come la violenza sulle donne, un fenomeno che interessa i quattro angoli del pianeta e non soltanto qualche Paese ‘sotto-sviluppato’.
Gli eventi che negli anni scorsi hanno destato più scalpore e che sono finiti sotto i riflettori (Abu Ghraib, G8 di Genova, Guantanamo) sono solo la punta di un iceberg, ma soprattutto non sono casi eccezionali: la tortura è una pratica ordinaria, sistematica, quotidiana, non è il frutto di schegge impazzite, di mele marce, di malfunzionamenti accidentali degli apparati statali o del sistema. È parte integrante del sistema.

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