Il nuovo piano per la ripresa e resilienza deve contenere un cronoprogramma per l’eliminazione dei pesticidi in agricoltura

(Roma 1942) ha lavorato presso il Ministero della sanità come funzionario e poi alla Regione Lazio in qualità di responsabile della programmazione sanitaria.
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14 marzo 2021

Il Parlamento europeo il 10 febbraio 2021 ha adottato il Regolamento del Parlamento Europeo e del Consiglio che istituisce il dispositivo per la ripresa e la resilienzai . Il Piano prevede che una parte delle somme saranno erogate sotto forma di prestito (da rimborsare ad un tasso molto basso e molto dilazionato) e che un’altra sarà corrisposta a titolo di “contributo finanziario” (non soggetto a rimborso). Il Piano sarà finanziato tramite reperimento sul libero mercato mediante un prestito obbligazionario, ma come sempre gli Stati dovranno coprire una quota a titolo di cofinanziamento.

Nel corso dell’audizione sul PNRR in Parlamento in data 8 marzo 2021, il Ministro dell’Economia e delle Finanze Daniele Franco, ha precisato che in base al Regolamento EU (che ha fissato come riferimento il PIL 2019) le risorse per l’Italia a disposizione con il Recovery Fund assommerebbero a circa 191,5 miliardi di euro, una cifra leggermente inferiore a quella indicata a gennaio che era di 196ii .

L'ambito di applicazione del dispositivo fa riferimento alle aree di intervento di pertinenza europea strutturate in sei pilastri:

a) transizione verde;

b) trasformazione digitale;

c) crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, che comprenda coesione economica, occupazione, produttività, competitività, ricerca, sviluppo e innovazione, e un mercato interno ben funzionante con PMI forti;

d) coesione sociale e territoriale;

e) salute e resilienza economica, sociale e istituzionale, al fine, fra l'altro, di rafforzare la capacità di risposta alle crisi e la preparazione alle crisi;

f) politiche per la prossima generazione, l’infanzia e i giovani, come l'istruzione e le competenze.

Il Regolamento UE prevede disposizioni molto chiare e puntuali per la presentazione dei Piani nazionali e per il processo di assegnazione. In particolare il piano per la ripresa e la resilienza dev'essere debitamente motivato e giustificato. Esso deve presentare in particolare i seguenti elementi:

a) una spiegazione del modo in cui, considerate le misure in esso contenute, il piano per la ripresa e la resilienza rappresenta una risposta completa e adeguatamente equilibrata alla situazione socioeconomica dello Stato membro e contribuisce pertanto in modo appropriato a tutti i pilastri di cui all'articolo 3, tenendo conto delle sfide specifiche dello Stato membro interessato;

b) una spiegazione del modo in cui il piano per la ripresa e la resilienza contribuisce ad affrontare in modo efficace tutte o un sottoinsieme significativo delle sfide, individuate nelle pertinenti raccomandazioni specifiche per paese, inclusi i relativi aspetti di bilancio, così come le raccomandazioni espresse a norma dell'articolo 6 del regolamento (UE) n. 1176/2011, se del caso, rivolte allo Stato membro interessato, o in altri documenti pertinenti adottati ufficialmente dalla Commissione nell'ambito del semestre europeo;

c) una spiegazione dettagliata del modo in cui il piano per la ripresa e la resilienza rafforza il potenziale di crescita, la creazione di posti di lavoro e la resilienza economica, sociale e istituzionale dello Stato membro interessato, anche attraverso la promozione di politiche per l'infanzia e la gioventù, e attenua l'impatto sociale ed economico della crisi COVID-19, contribuendo all'attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali e migliorando così la coesione economica, sociale e territoriale e la convergenza all'interno dell'Unione;

d) una spiegazione del modo in cui il piano per la ripresa e la resilienza garantisce che nessuna misura per l'attuazione delle riforme e degli investimenti in esso inclusi arrechi un danno significativo agli obiettivi ambientali ai sensi dell'articolo 17 del regolamento (UE) 2020/852 (principio "non arrecare un danno significativo");

e) una spiegazione qualitativa del modo in cui le misure previste dal piano per la ripresa e la resilienza sono in grado di contribuire alla transizione verde, compresa la biodiversità, o ad affrontare le sfide che ne conseguono, e che indichi se tali misure rappresentano almeno il 37% della dotazione totale del piano per la ripresa e la resilienza sulla base della metodologia di controllo del clima di cui all'allegato VI; la metodologia è utilizzata di conseguenza per le misure che non possono essere direttamente assegnate a un campo d'intervento elencato nell'allegato VI; i coefficienti di sostegno per gli obiettivi climatici possono essere aumentati fino a un totale del 3% delle assegnazioni del piano per la ripresa e la resilienza per i singoli investimenti al fine di tenere conto delle misure di riforma correlate che ne aumentano credibilmente l'impatto sugli obiettivi climatici, come illustrato nel piano per la ripresa e la resilienza;

f) una spiegazione del modo in cui le misure del piano per la ripresa e la resilienza dovrebbero contribuire alla transizione digitale o ad affrontare le sfide che ne conseguono e che indichi se tali misure rappresentano un importo pari ad almeno il 20% della dotazione totale del piano per la ripresa e la resilienza sulla base della metodologia per la marcatura digitale di cui all'allegato VII; la metodologia è utilizzata di conseguenza per le misure che non possono essere direttamente assegnate a un campo di intervento elencato nell'allegato VII; i coefficienti di sostegno per gli obiettivi digitali possono essere aumentati per gli investimenti individuali al fine di tener conto delle misure di riforma correlate che ne aumentano l'impatto sugli obiettivi digitali;

g) una spiegazione del modo in cui le misure del piano per la ripresa e la resilienza dovrebbero contribuire alla parità di genere e alle pari opportunità per tutti, come pure all'integrazione di tali obiettivi, in linea con i principi 2 e 3 del pilastro europeo dei diritti sociali, nonché con l'obiettivo di sviluppo sostenibile dell'ONU 5 e, ove pertinente, la strategia nazionale per la parità di genere;

h) le modalità per il monitoraggio e l'attuazione efficaci del piano per la ripresa e la resilienza da parte dello Stato membro interessato, compresi i traguardi e gli obiettivi proposti e i relativi indicatori.

Il Ministro Franco nel corso della predetta audizione ha anche ricordato che il PNRR, sempre in base alle indicazioni della UE deve prevedere i 37% degli interventi per la trasformazione verde.

I Piani Nazionali devono essere presentati entro il 30 aprile p.v. e molti Stati li hanno già consegnati.

Il Consiglio dei Ministri aveva approvato la proposta di Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e lo ha successivamente trasmesso al Parlamento.

Il testo del PNRR trasmesso alle Camereiii definisce ciascuna delle sei missioni strategiche che rappresentano le aree tematiche strutturali di intervento.

Molto importanti sono le interazioni tra la transizione verde e la salute in considerazione degli stretti legami tra inquinamento ambientale e malattie per cui sarà importante che gli investimenti previsti dal Recovery Plan siano prioritariamente indirizzati verso la tutela dell’ambiente e della biodiversità in ossequio all’approccio sistemico denominato “One Healthiv .

La Missione 2 “Agricoltura Sostenibile ed Economia Circolare”, punta da un lato a conseguire una filiera agroalimentare sostenibile, migliorando la logistica e competitività delle aziende agricole e le loro prestazioni climatico-ambientali, dall’altro allo sviluppo di impianti di produzione di materie prime secondarie e all’ammodernamento e alla realizzazione di nuovi impianti, in particolare nelle grandi aree metropolitane del Centro e Sud Italia, per la valorizzazione dei rifiuti in linea col Piano d’azione europeo per l’economia circolare.

Ma non basta, occorre affrontare i problemi causati dall’agricoltura intensiva e in particolare dall’uso dei pesticidi che sono causa di molte malattie dirette per gli agricoltori e indirette per i consumatori.

L’ottava Commissione (Ambiente): ha esaminato la missione 2 "Rivoluzione verde e transizione ecologica", a cui vengono destinati circa 70 miliardi di euro, suddivisi tra le quattro componenti seguenti: "impresa verde ed economia circolare"; "energia rinnovabile, idrogeno e mobilità sostenibile"; "efficienza energetica e riqualificazione degli edifici" e "tutela del territorio e della risorsa idrica", in merito alla quale è stata avviata una serie di audizioni; molto interessanti sono state quelle del Consiglio nazionale delle Ricerche e dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientalev .

Dall’ultimo Rapporto nazionale pesticidi nelle acque dell’ISPRA si rileva come la situazione si sia aggravata rispetto al passato sia per il consumo (almeno quello ufficiale) che per la presenza nelle acque. Le indagini hanno riguardato 4.775 punti di campionamento e 16.962 campioni; nelle acque superficiali sono stati trovati pesticidi nel 77,3% dei 1.980 punti di monitoraggio, in quelle sotterranee nel 32,2% dei 2.795 punti. Le concentrazioni misurate sono in genere frazioni di µg/L (parti per miliardo), ma gli effetti nocivi delle sostanze si possono manifestare anche a concentrazioni molto basse. Sono state cercate complessivamente 426 sostanze e ne sono state trovate 299. Gli insetticidi sono la classe di sostanze più rinvenute, a differenza del passato, quando erano gli erbicidivi

I rischi per la salute conseguenti ai pesticidi sono oggetto da tempo degli studi epidemiologi ed è stata dimostrata la loro stretta correlazione con alcune malattievii .

Non vi può essere difesa della salute umana e dell’ambiente se non sarà affrontato il problema di una agricoltura sostenibile per migliorare la qualità della vita dei produttori e favorire l’equità sociale.

La Food and Agricultural Organization (FAO) ha da tempo definito i cinque princìpi dell’agricoltura sostenibileviii :

  • Aumentare la produttività, l’occupazione e il valore aggiunto nei sistemi alimentari: modificare le pratiche e i processi agricoli garantendo i rifornimenti alimentari e riducendo allo stesso tempo i consumi di acqua ed energia;
  • Proteggere e migliorare le risorse naturali: favorire la conservazione dell’ambiente, riducendo l’inquinamento delle fonti idriche, la distruzione di habitat ed ecosistemi e il deterioramento dei suoli;
  • Migliorare i mezzi di sussistenza e favorire una crescita economica inclusiva;
  • Accrescere la resilienza di persone, comunità ed ecosistemi: trasformare i modelli produttivi in modo da minimizzare gli impatti che gli eventi estremi innescati dai cambiamenti climatici e la volatilità dei prezzi di mercato hanno sull’agricoltura;
  • Adattare la governance alle nuove sfide: assicurare una cornice legale idonea a raggiungere un equilibrio fra settore pubblico e privato, assegnare incentivi e garantire equità e trasparenza.

Il tempo stringe, i pesticidi sono già presenti nelle acque superficiali e sotterranee di un Parco Nazionaleix. È indispensabile che il Governo, le Regioni e i Comuni si impegnino realmente su questo tema e che il nuovo Ministero della Transizione ecologica monitori, anche tramite il Comando Carabinieri di tutela ambientale e i Nuclei Investigativi di Polizia Ambientale, Agroalimentare e Forestale (NIPAAF) il rispetto dei tempi per l’eliminazione dei pesticidi e il ritorno ad una agricoltura sostenibile per l’ambiente e sana per gli agricoltori e i cittadini.

  1. Regolamento del parlamento europeo che istituisce il dispositivo per la ripresa e la resilienza: https://data.consilium.europa.eu/doc/document/PE-75-2020-INIT/it/pdf
  2. Ministero dell’economia e delle Finanze, Memoria del Ministro Franco sulla proposta di Piano nazionale di ripresa e resilienza alle Commissioni congiunte 5a, 6a e 14° del Senato della repubblica e V, VI e XIV della Camera dei deputati dell’8 marzo 2021, Memoria del Ministro Franco sulla Proposta di piano nazionale di ripresa e resilienza [Commissioni congiunte 5a, 6a e 14a Senato della ... (mef.gov.it)
  3. Dossier del Servizio Studi di camera e Senato, Piano nazionale di ripresa e resilienza, La proposta del Governo del 12 gennaio 2021, http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/01207401.pdf
  4. WHO: https://www.who.int/news-room/q-a-detail/one-health
  5. Audizione Commissione Ambiente della Camera del 2 febbraio 2021, http://webtv.camera.it/evento/17485.
  6. ISPRA, Rapporto Nazionale Pesticidi nelle acque, https://www.isprambiente.gov.it/it/pubblicazioni/rapporti/rapporto-nazionale-pesticidi-nelle-acque-dati-2017-2018
  7. P.GENTILINI, Esposizione a pesticidi e rischi per la salute umana, Il Cesalpino, Rivista dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Arezzo, n. 32 2012, https://www.isde.it/wp-content/uploads/2015/06/2014-Cesalpino-Esposizione-a-pesticidi-e-rischi-per-la-salute-umana-Gentilini.pdf
  8. FAO, Sustainable agriculture, Sustainable Development Goals, Food and Agriculture Organization of the United Nations (fao.org); Sustainable Development Goals | Food and Agriculture Organization of the United Nations (fao.org)
  9. Lago di Sabaudia, Parco nazionale del Circo, analisi ARPA Lazio e ISPRA

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